L'Unione dei Comuni Alta Sabina è stata istituita nel 2000 e attualmente comprende i seguenti comuni: Casaprota, Montenero Sabino, Poggio Moiano, Pozzaglia Sabina, Orvinio, Scandriglia e Torricella in Sabina.

Uno dei principali compiti dell'Unione è quello di promuovere la progressiva integrazione fra i Comuni che la costituiscono, al fine di addivenire ad una gestione efficiente ed efficace dei servizi nell'intero territorio, mantenendo in capo ai singoli Comuni la competenza all'esercizio delle funzioni amministrative caratterizzate da specifiche peculiarità.

Tra gli obiettivi prioritari c'è quello di promuovere lo sviluppo socio- economico dei territori dei comuni, favorendo la partecipazione dell'iniziativa economica dei soggetti pubblici e privati alla realizzazione di strutture di interesse generale. A tal fine l'Unione promuove l'equilibrato assetto del territorio nel rispetto e nella salvaguardia dell'ambiente naturale e della salute dei cittadini.

Un altro obiettivo pripritario consiste nel valorizzare il patrimonio storico-artistico dei centri storici e dei tradizioni economico-culturali locali attraverso opportuni incentivi della economia montana integrata che valorizzi ogni tipo di risorsa attuale e potenziale, con particolare riferimento alla valorizzazione prodotti tipici dei territori ricompresi nell'Unione tra cui l'olio extra vergine di oliva.

I servizi svolti dall'Unione sono: servizi sociali, trasporto locale scolastico, rifiuti solidi urbani, sportello unico attività produttive, commercio, servizi culturali.

Ponte del Diavolo - Scandriglia PDF Stampa E-mail

Situato nella Valle Vara, lungo l’antico tracciato della via Salaria il Ponte del diavolo risale al II secolo A.C.  La struttura è alta circa 13 metri nel punto più elevato, lunga 20 e larga circa 6,70, e più che un ponte è in realtà un possente muraglione in pietra squadrata che, oltre a consentire il passaggio da un versante all’altro, fungeva da briglia per il controllo elle acque del Fosso delle Vurie.

E’ costituito da 14 file di blocchi di calcare locale alti in media 90 cm e lunghi fino a 120 cm ; i massi che non sono cementati tra loro, ne’ mostrano traccia di grappe di legamento, presentano spesso i fori utilizzati per la loro messa in opera, soprattutto sulle testate.

A valle il fronte del muraglione è rinforzato da sette speroni che mostrano una leggera pendenza a scarpa; un grande foro, configurato a ponticello e coperto da monoliti con funzioni di architravi, tra il IV e il V pilastro consente lo scolo delle acque alluvionali. Sul lato a valle del viadotto, oltre il fosso, è presente uno zoccolo quadrangolare in pietra squadrata che occupa una parte della carreggiata; si tratta probabilmente di una base monumentale che sosteneva un elemento che rimarcava la particolare importanza del luogo quale confine tra il territorio di Cures e quello di Trebula Mutuesca. La struttura, per lo stato di conservazione e per la sua imponenza, è tra le più importanti opere di età romana rimaste lungo il tracciato dell’antica Salaria.

 

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